27 GENNAIO, RICORRENZA DELLA GIORNATA DELLA MOMORIA

Quest’anno Ostiano ha voluto dedicare due date al Giorno della Memoria, con l’impegno della ProLoco e l’aiuto dell’attrice Laura Perlasca e della sua compagnia.
Il Giorno della memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, è un’occasione per riflettere sulle cause di un doloroso passato e al tempo stesso consolidare le basi, attivarsi, perché nel presente e nel futuro le cause che generarono la Shoah non si ripresentino. Ricordare e trasmettere la memoria è un impegno arduo, soprattutto in una società immersa nel presente e dominata dalla velocità. Si avverte sempre più l’esigenza di non restare, in questa circostanza, nei recinti consolidati, prigionieri di parole e di modalità di trasmissione che appaiono paradossalmente necessarie ma al tempo stesso non del tutto efficaci quando ci si trova di fronte al compito non facile di raccontare ai giovani e ai giovanissimi.
Questo passato è spesso da loro percepito come distante e poco decifrabile, ma è importante che la comunità si assuma il carico di trasmettere la memoria, perché questa è in realtà indispensabile per orientarsi nel mondo e implica scelte decisive per l’oggi. I testimoni diretti inevitabilmente diventano pochi e una parte dell’opinione pubblica considera l’Olocausto un evento lontano, che appartiene alla storia, che ha pochi rimandi nell’attualità e apparentemente non getta ombre sul futuro, su cui si ritiene incidano ben diverse problematiche.
Ci è sembrato giusto proporre questo percorso nel teatro Gonzaga, il nostro piccolo gioiello risalente alla metà dell’800, alla cui realizzazione e funzionamento contribuirono, e non poco, alcune famiglie ebraiche ostianesi, inserito nel castello che in passato già aveva ospitato un fiorente comunità ebraica.
Fin dal tempo dei primi Gonzaga alcune famiglie ebree presero dimora proprio tra queste mura per avviare attività di prestito per gli abitanti del luogo e dei paesi vicini, nonché per finanziare le diverse imprese dei Signori locali. A poco a poco la comunità crebbe occupando quasi totalmente le abitazioni del castello che fungeva da ghetto isolandoli dal resto degli abitanti. Nel 1731 l’importante famiglia Frizzi prese in affitto il palazzo del Governatore avviando importanti lavori di ristrutturazione e prevedendo la costruzione di una sinagoga che trovò spazio all’ultimo piano dell’edificio. Purtroppo oggi andata quasi completamente perduta a causa dei diversi anni d’incuria in cui ha versato l’intera struttura.
Nell’ottocento, alcune famiglie ebraiche ostianesi assursero importanti cariche civiche (si pensi ai Frizzi, dalla quale famiglia provennero sindaci e assessori comunali) e furono attive benefattrici dell’ospedale e dell’asilo. Col passare del tempo la fiorente comunità israelitica andò pian piano diradandosi fino alla sua completa estinzione avvenuta nei primi anni del ‘900.
I pochi ebrei rimasti donarono l’intero edificio e il cimitero ebraico costruito nel 1812 in località Montagnetta (ancor oggi visitabile con le sue 41 sepolture) alla comunità di Mantova chiedendo in cambio che entrambi i luoghi non andassero distrutti.
Anche il nostro piccolo borgo purtroppo annota una vittima dell’Olocausto, Marcello Finzi nato il 9 febbraio 1883. Faceva il sarto, le sue condizioni di salute erano precarie e, dopo essere tornato da Milano ad Ostiano, si trasferì a Mantova, in una casa di riposo. Arrestato il primo dicembre 1943 (pare tradito da una denuncia anonima), il 5 aprile 1944 fu costretto a salire su un treno, il convoglio 09, in partenza per Auschwitz, dove arrivò il 10 aprile. Inabile al lavoro, venne ucciso subito.
Una targa lo ricorda nell’androne del Castello Gonzaga.