
Il CdM tenutosi questo pomeriggio ha deciso di intervenire di nuovo sulle regole anti-Covid, cambiandone alcune che già esistevano.
Tra gli argomenti trattati nel CdM ci sono stati le quarantene a scuola e l’estensione della validità del Green Pass per chi ha fatto il booster. Le nuove misure entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto.
Innanzitutto il Governo è intervenuto sulla durata del Green Pass per chi ha fatto la terza dose di vaccino, decidendo che il certificato rilasciato in questo caso non avrà scadenza, fatte salve nuove situazioni di carattere sanitario e in attesa che Ema e Aifa decidano su un’eventuale quarta dose. Il Green Pass sarà illimitato anche per chi si è contagiato dopo aver fatto già due dosi.
Questo cambiamento dipende dal fatto che dal 1° febbraio il certificato verde ha validità di 6 mesi (invece di 9). Senza una norma ad hoc per i vaccinati con tre dosi, alcune persone rischiavano quindi di trovarsi senza il cosiddetto Green Pass booster e senza possibilità di rinnovo.
Per agevolare i turisti che arrivano in Italia, il Governo ha preso anche un’altra decisione. Quelli che provengono da Paesi con regole vaccinali diverse da quelle del nostro Paese potranno accedere alle strutture ricettive e a tutte quelle attività in cui è richiesto il Green Pass rafforzato col semplice Green Pass, che viene rilasciato anche dopo aver eseguito un semplice tampone.
Eccezioni sono previste anche per chi arriva da uno Stato estero e ha un certificato di avvenuta guarigione o di avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente, nel caso in cui siano trascorsi più di 6 mesi dalla guarigione o dalla somministrazione dell’ultima dose. Potranno accedere ai servizi per i quali sussiste l’obbligo di possedere il Super Green Pass previa effettuazione di test antigenico rapido o molecolare. Il test non è obbligatorio se la guarigione è successiva al completamento del ciclo vaccinale primario.
Ci sono poi novità per quanto riguarda i colori delle regioni. Nel caso in cui un territorio finisca in zona rossa, le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.
Il Governo ha rivisto le norme sulla gestione del virus a scuola.
Le novità riguardano già l’asilo. Fino a quattro casi, l’attività continuerà in presenza con l’obbligo per gli insegnanti di indossare le Ffp2. Con 5 casi di positività, verrà invece sospesa per tutti per 5 giorni.
Per le elementari, quando entreranno in vigore le nuove regole, gli alunni della primaria potranno rimanere in classe a fronte di 4 contagi con l’obbligo per quelli che hanno più di 6 anni e per i docenti di indossare le Ffp2. Con 5 casi, scatterà la didattica digitale integrata solo per chi non è vaccinato o è guarito da più di 120 giorni.
Il nuovo quadro modifica anche le regole per le secondarie. A fronte di un solo caso tutti continueranno in presenza. Con 2 o più casi di positività accertati tra gli alunni presenti in classe, l’attività prosegue in presenza per coloro che diano dimostrazione di avere concluso il ciclo vaccinale primario, di essere guariti da meno di 120 giorni o dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, oppure di avere effettuato la dose di richiamo. Stessa regola per chi ha ottenuto l’esenzione. Per gli altri si applica la DDI per 5 giorni.
Il decreto specifica che agli alunni per i quali non sia applicabile il regime sanitario di auto-sorveglianza si applica la quarantena precauzionale della durata di 5 giorni, la cui cessazione consegue all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene SARS-CoV-2 e con l’obbligo di indossare per i successivi 5 giorni i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2.