Lo scorso 15 settembre, la comunità di Ostiano ha accolto con gioia il nuovo amministratore parrocchiale, don Jonathan Guicciardi, durante la sua prima celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale. Di seguito, il benvenuto del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale
Carissimo Don Jonathan, benvenuto.
Grazie ai sacerdoti dell’unità pastorale di Asola e al nostro carissimo Don Giuseppe che accompagnano il suo ingresso in questa parrocchia e in questa chiesa.
Il paese di Ostiano, dopo una lunga appartenenza alla diocesi bresciana (e ne è grande testimone il nostro patrono San Gaudenzio, vescovo del IV secolo), è approdato insieme ad Asola alla diocesi mantovana tra il 1784 e il 1787. E lì è rimasto.
Questo stesso incontro di oggi ha dunque come sfondo un grande passato condiviso di storia, di consuetudine tra territori, di fede. Il volgere incessante del tempo e delle generazioni ha radicalmente mutato lo scenario del mondo e reso, se possibile, ancor più ardua e al contempo più indispensabile la missione di un giovane pastore. Allora ci si potrebbe chiedere se l’accelerazione di ogni aspetto della vita, il restringersi di ogni spazio di riflessione e di meditazione personale che caratterizzano quest’epoca, non richiedano nuovi strumenti di evangelizzazione.
Dico questo pensando che ella si occuperà prevalentemente di giovani, quindi di coloro che sono in un periodo irripetibile della vita, che ha diritto alla spontaneità, ad amicizie esclusive, a slanci profondi e profonde intuizioni, ai colori forti della relazione e della parola.
Oh, so bene che la Chiesa dispone di uno strumento eterno, che è la Parola per eccellenza, ma potrà calare questa Parola nel frastuono del mondo? È certo una sfida tanto difficile quanto affascinante, da affrontarsi con nuove energie.
Vi sono state generazioni che hanno conosciuto le lunghe giornate estive degli oratori, quando il messaggio cristiano passava tra una partita di pallone e l’altra, nelle vacanze, nei ritiri, mentre si elevava il suono dei canti e delle chitarre; la Chiesa poteva esser chiamata col suo nome: Madre, Madre di tutti.
E ora, quindi, anche qui, nel nostro oratorio, che è tornato ad essere l’oratorio delle porte aperte (aperte a un popolo di giovani più composito e vario), l’oratorio delle mille iniziative, dei giorni e delle sere insieme, delle gite, mi auguro che la sua pastorale, Don Jonathan, trovi il suo momento più alto e gioioso.
Auguro che la comunità tutta la assista in questo compito.
A noi non resta che dire: buon cammino, caro ed atteso parroco.
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale