forse, chissà, l’età delle parole è finita per sempre*
di e con Margherita Ortolani
doppio in figura/marionetta senza fili Tania Giordano
musiche Roberto Cammarata
allestimento scenico Vito Bartucca
regia Margherita Ortolani
produzione BLITZ – Babel crew – Palermo
Muriceddu è il piccolo muro dove si sceglie di sedersi per guardare scorrere la vita. Il punto sempre allo stesso punto da cui sembra che il paesaggio non cambi, mentre miliardi di cose attorno brulicano e si trasformano. Muriceddu è un intarsio vocale, un tessuto scenico dove le parole sono personaggi minimi che scompongono e ricompongono la storia di una perdita, (forse) una storia come tante. Violenza e sopraffazione, la piaga dell’usura, il dolore per la morte di un uomo attraversa le voci delle donne che lo hanno accompagnato, perduto, dimenticato. Troviamo cosi la Vecchia e la Secca, la figlia, la sposa. Muriceddu è la storia di molte voci, o di una voce che prende molte forme, una dichiarazione d’amore perciò che é al limite tra l’esserci e l’essere perduto per sempre.
* Il sottotitolo è una frase della giovane poetessa Antonia Pozzi, morta suicida nel 1938. Nel “forse” iniziale, è racchiusa la vera domanda del lavoro: sarò in grado? Sarò in grado ancora? Sarò in grado di perimetrare, di definire attraverso le parole? Saprò resistere? E fino a quando? E fino a dove?
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⏰ Mercoledì 4 dicembre, ore 21.00
🎟️ Biglietti a 12€ (con varie possibilità di ridotto) acquistabili qui