Riciclaggio Rifiuti

PIAZZOLA RIFIUTI

ORARIO  DI APERTURA DAL 02 AGOSTO 2021

MERCOLEDÌ 09.00 – 12.00

SABATO 09.00 – 12.00 e 14.00 – 16.00

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INFORMAZIONI SUL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI

Regolamento della Piazzola Raccolta Rifiuti (Scarica)

L’azienda incaricata alla raccolta dei rifiuti sul territorio comunale di Ostiano è Casalasca Servizi (carta dei servizi Casalasca Servizi scarica).

Per segnalare disguidi nella raccolta, contattate il numero 800-550797

Per avere tutte le informazioni sul riciclaggio dei rifiuti, è possibile consultare l’applicazione EcoCity disponibile per iOS e Android. Scaricala gratuitamente qui

Sempre in tema rifiuti, qui trovate la normativa regionale in materia di rifiuti 

UN SISTEMA DI GESTIONE SEMPRE PIÙ ORIENTATO ALLA SOSTENIBILITÀ

I rifiuti non esistono in natura; sono le attività umane che trasformano materiali e prodotti i quali, prima o poi, diventano rifiuti.

​​​​Per questo motivo, tra tutti i temi ambientali, la gestione dei rifiuti è senza dubbio uno di quelli di maggiore attualità. Nel corso degli anni il sistema è profondamente cambiato, orientandosi sempre più verso il concetto di sostenibilità, ed ha introdotto nuove pratiche, che oggi sono diventate imprescindibili nelle nostre città, come la raccolta differenziata e il riutilizzo di beni e prodotti.

Per garantire risultati sempre più soddisfacenti, sia per la gestione dei rifiuti urbani che dei rifiuti speciali, le normative europee rafforzano con decisione le responsabilità di chi produce i rifiuti e regolano tutte le fasi della gestione promuovendo le politiche e azioni di prevenzione della produzione di rifiuti, di riciclaggio, di recupero energetico e di smaltimento.

Per un consumo sempre più consapevole, per diminuire la nostra produzione di rifiuti e migliorare la nostra capacità di riciclaggio, vi invitiamo a consultare il vademecum redatto da Terna, Legambiente ed AzzeroCO2 Plastic_Free_Vademecum

 

Gestione rifiuti

Il sistema della gestione dei rifiuti da anni si è radicalmente modificato nell’ottica della sostenibilità; le strategie normative a livello europeo non solo rafforzano la responsabilità del produttore e del detentore dei rifiuti, sia urbani (cioè quelli “domestici” o simili: il verde da sfalci e potature, ecc.) sia speciali (cioè tutti gli altri: industriali, artigianali, da costruzione e demolizione, ecc.), ma prevedono anche la sistematizzazione di una gerarchia di strategie e azioni, elencate di seguito:

  • Prevenzione della produzione dei rifiuti: per evitare che beni e materiali diventino “anzitempo” rifiuti. Solo per citare un esempio molto attuale, si pensi alla brevissima vita media di computer e telefonini, con conseguente produzione dei cosiddetti rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – RAEE – che, pur non essendo quantitativamente rilevanti, anche se in forte aumento, contengono sostanze pericolose per l’ambiente, quali ad esempio i metalli. In quest’ambito rientrano tutte quelle azioni volte a promuovere il riutilizzo dei beni e prodotti usati, anche attraverso i sempre più diffusi mercatini dell’usato, o i cosiddetti “centri del riuso” contemplati anche dalla normativa.
  • Riduzione dei quantitativi e della pericolosità dei rifiuti: per produrre comunque meno rifiuti e riducendo il contenuto di sostanze pericolose. Tramite la progettazione di beni, prodotti e materiali, o della distribuzione degli stessi, è possibile contribuire significativamente a questo obiettivo: gli esempi più diffusi sono quelli legati agli imballaggi, con la progettazione di confezioni che contemporaneamente servano ad esempio per il trasporto e per l’esposizione, o con l’eliminazione del cosiddetto “overpackaging” (cioè l’imballaggio inutile, come ad esempio la scatola di cartone che contiene il tubetto di maionese o quello del dentifricio).
  • Preparazione per il riutilizzo: entrando nell’ambito specifico della gestione e trattamento dei rifiuti, si intendono quelle che per la normativa sono “operazioni di recupero” ma in questo caso limitate a interventi di pulizia, sistemazione e riparazione, in modo che “prodotti e beni diventati rifiuti” possano facilmente essere reimmessi sul mercato per essere nuovamente riutilizzati. Essendo stata introdotta abbastanza di recente, attualmente non risulta ancora diffusa nella filiera della gestione dei rifiuti.
  • Recupero di materia: i rifiuti raccolti devono essere prioritariamente inviati ad impianti di recupero di materia, per favorire il riciclaggio di alta qualità, in modo da poter produrre “materie prime secondarie” (oggi si utilizza il temine meno amichevole di “end of waste” o “cessazione della qualifica di rifiuto”) da utilizzarsi in sostituzione delle materie prime vergini. Uno dei motori essenziali che rende possibile il recupero di materia è rappresentato dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che deve essere organizzata in ogni comune e che ogni cittadino deve impegnarsi ad effettuare.
  • Recupero di energia: se non recuperabili come materia, i rifiuti devono, se possibile, essere inviati ad altre forme di recupero, fra cui la più nota è il recupero energetico, per la produzione sia di energia elettrica sia di energia termica.
  • Smaltimento: per i rifiuti per cui non sia tecnicamente ed economicamente possibile una forma di riutilizzo o recupero, rimane lo smaltimento, tra cui quello in discarica che deve rappresentare l’ultima opzione possibile.

Il documento strategico di riferimento in Regione Lombardia è il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.) approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. X/1990 del 20 giugno 2014 (P.R.G.R._RegioneLombardia).

Nel rispetto delle indicazioni dettate dalla Direttiva comunitaria 98/2008 CE e dal D.lgs. 152/2006, con d.g.r 1512/2019 sono state avviate le procedure di aggiornamento del P.R.G.R, comprensivo del Programma Regionale di Bonifica delle aree inquinate (PRB).

L’aggiornamento del Programma, cosi come previsto dalla normativa di riferimento, sarà sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e alla Valutazione di Incidenza (VINCA).

La pianificazione regionale, così come prevista della l.r. 26/2003, è costituita dall’Atto di Indirizzi, approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, e dal Programma di gestione dei rifiuti, approvato dalla Giunta regionale, con il quale sono individuate le azioni e i tempi per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nell’Atto di Indirizzi.

Il Consiglio regionale con d.c.r. 980 del 21 gennaio 2020 ha approvato l’Atto di Indirizzi e con d.d.u.o 3118/2020, sono stati individuati i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati chiamati a partecipare alla conferenza di Valutazione Ambientale (V.A.S) nonché i soggetti e settori del pubblico interessati all’iter decisionale.

Nell’ambito della procedura di VAS è stata redatto il documento di scoping SCOPING+PRGR+PRB .

Qui gli allegati: Allegato A Allegato B Allegato C

 

RIFIUTI URBANI

Sono considerati rifiuti urbani:

  1. i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
  2. i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità;
  3. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
  4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
  5. i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
  6. i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).

Come vengono raccolti i dati: applicativo O.R.S.o

La L.R. 26/2003, all’articolo 18, prevede che i Comuni e gli Impianti di trattamento rifiuti debbano utilizzare l’applicativo ORSO per comunicare alla Regione Lombardia i dati di rispettiva competenza: la produzione dei rifiuti urbani e i quantitativi di rifiuti trattati negli impianti.

La DGR 6511/2017 definisce i contenuti, le tempistiche e le specifiche modalità di utilizzo dell’applicativo.

L’applicativo, originariamente sviluppato dalla Provincia di Bergamo, è stato prima implementato a livello regionale da ARPA Lombardia, in accordo con Regione Lombardia e tutte le Province. A far data del 2004, a seguito di una specifica convenzione con ARPA Veneto, è stata sviluppata la versione “sovraregionale”, cioè in grado di essere utilizzata da più regioni, con l’intento di condividere esperienze e risorse nello sviluppo di un progetto utilizzabile anche in altri contesti regionali. La validità e funzionalità del sistema è stata riconosciuta anche da altre Regioni, e ad oggi sono 12 le regioni dove è utilizzato: Lombardia, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Lazio e Liguria. Nel 2017 la Regione Campania e la Regione Molise hanno cominciato una fase sperimentale di utilizzo dell’applicativo.

I dati nell’applicativo sono inseriti tramite una serie di maschere predefinite e preimpostate, che consentono un agevole inserimento ed archiviazione dei dati, offrendo al contempo diverse possibilità di personalizzazione.

Questo sistema permette di:

  • stabilire definizioni e nomenclature di riferimento uniformi e condivise;
  • disporre di un’unica banca dati a livello regionale e sovraregionale;
  • avere a disposizione i dati aggiornati;
  • verificare il raggiungimento di specifici obiettivi stabiliti dalle normative vigenti sia a livello nazionale che regionale come ad esempio la percentuale di raccolta differenziata o la percentuale di recupero complessivo di materia ed energia;
  • ottimizzare risorse strumentali ed economiche delle pubbliche amministrazioni.

Di seguito inseriamo gli ultimi rapporti disponibili sulla gestione dei rifiuti urbani:

Rapporto regionale: RifiutiUrbani_RegioneLombardia2018

Rapporto provinciale sulla produzione pro-capite: RifiutiUrbani_Province_Produzione_PCp_2018

Rapporto comunale sulla produzione pro-capite: RifiutiUrbani_Comuni_Produzione_PCp_2018

Rapporto sulla provincia di Cremona ReportUrbani_FocusProvCremona2018

Rapporto sulla produzione pro-capite dei comuni del cremonese ReportUrbani_FocusProvCremona_PCc_2018

Rapporto sulla raccolta differenziata dei comuni del cremonese RifiutiUrbani_ReportProvCremona_Rdc_2018

Riepilogo dati dei comuni del cremonese DettaglioComuniProvCremona_2018

Riepilogo indicatori dei comuni del cremonese IndicatoriComuniProvCremona_2018

 

RIFIUTI SPECIALI

Sono considerati ​rifiuti speciali:

  1. i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
  2. i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo;
  3. i rifiuti da lavorazioni industriali;
  4. i rifiuti da lavorazioni artigianali;
  5. i rifiuti da attività commerciali;
  6. i rifiuti da attività di servizio;
  7. i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
  8. i rifiuti da attività sanitarie.

Come vengono raccolti i dati: MUD

La raccolta dei dati avviene tramite il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), introdotto per la prima volta con la legge n. 70 del 25 Gennaio 1994 con lo scopo di semplificare e razionalizzare gli obblighi delle imprese e dei soggetti coinvolti e di superare l’estrema frammentazione che esisteva in materia di competenze tra i vari organi/enti deputati alla raccolta dei dati ambientali.

I soggetti obbligati, secondo quanto previsto dall’art. 189 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., comunicano annualmente alle Camera di Commercio (CCIAA) territorialmente competenti i dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti come previsto da apposita modulistica approvata ogni anno con un DPCM. La dichiarazione deve essere inviata entro il 30 aprile di ogni anno, relativamente alla produzione e/o gestione avvenuta durante l’anno sola​re precedente.

La banca dati relativa alla Regione Lombardia viene poi trasmessa ad ARPA Lombardia per il lavoro di bonifica (intesa come correzione degli errori tramite l’eliminazione di denunce duplicate, l’inserimento di unità di misura mancanti, la correzione di incongruenze fra i quantitativi, la verifica con i dati delle annualità precedenti) ed elaborazione dei dati.

Di seguito inseriamo gli ultimi rapporti disponibili sulla gestione dei rifiuti urbani:

Commento ai dati RelazioneRegione_RifiutiSpeciali_2018

Dati regionali Dati_RifiutiSpeciali_Lombardia_2018

Dati ed indicatori produzione in Regione Lombardia RifiutiSpeciali_ProduzioneRegioneLombardia_2018

Dati ed indicatori produzione in provincia di Cremona RifiutiSpeciali_ProduzioneProvCremona_2018